Dal VII secolo ad oggi
Dopo la caduta dell'Impero Romano, l'Egitto divenne possedimento bizantino fino al 641 d.C., quando gli arabi conquistarono la fortezza di Babilonia d’Egitto.
Dal 641 fino 1517, l'Egitto fu governato prima dagli arabi e in seguito dai fatimidi. Questi ultimi furono però spodestati dall'insigne Saladino che, nel 1171, si proclamò re dell’Egitto. Con lui, il paese recuperò i territori della Siria, conquistò la Mesopotamia e l’Africa settentrionale fino a Tripoli e occupò gran parte della penisola araba. Tuttavia, ben presto i territori annessi caddero sotto il potere dei Mamelucchi, antichi schiavi delle milizie di Saladino.
Dal 1517 al 1805 l'Egitto fu trasformato in una provincia dall'impero ottomano con l'obbligo di inviare ogni anno 600.000 piastre a Costantinopoli, l'attuale Istanbul. Questa pesante politica fiscale depauperò fortemente l'Egitto, che si trovò presto senza risorse per difendersi dagli attacchi dei beduini e dalle continue rivolte dei militari.
Nel 1798 le truppe napoleoniche invasero il paese dando inizio ad un breve periodo di occupazione francese, fino al 1801.
Egitto Moderno
Nel 1805, Mohamed Ali, un ufficiale albanese giunto in Egitto alla fine dell’occupazione francese, si fece nominare governatore, annientò i Mamelucchi e iniziò grandi opere di ammodernamento tecnico del paese, dando inizio a una crescente ingerenza europea, che culminò nel 1882, anno in cui l’Egitto divenne un Protettorato britannico.
Finalmente, nel 1922 il paese ottenne l'indipendenza dalla Gran Bretagna e fu proclamato il Regno indipendente d’Egitto, anche se i rapporti con la Corona inglese coinvolsero lo stato nella Seconda Guerra Mondiale, trasformandolo in una base per le operazioni belliche degli inglesi.
La storia recente dell'Egitto è stata caratterizzata dalle tensioni con Israele, che sfociarono nella Guerra dei Sei giorni nel 1967 e la Guerra del Yom Kippur nel 1973. Gli accordi di Camp David fra Egitto e Israele, raggiunti con la mediazione degli USA, si tradussero in trattato di pace firmato nel 1978.
Nel 1981 Sadat fu assassinato da militari mussulmani integralisti. Il suo successore, il presidente Mubarak si dimostrò un politico abile, capace di fare gli interessi del paese e allo stesso tempo mitigare il fondamentalismo interno, favorendo un clima di pace e di mediazione tra israeliani e palestinesi. Con Mubarak l’Egitto è ritornato a essere un paese sicuro per i turisti.
L'attuale presidente egiziano è Abdelfatah Al-Sisi.